domenica 21 dicembre 2008

A Year in Ten Steps (#9)

Offlaga DiscoPax: "Bachelite" (Santeria)




Di questo disco avevo già scritto qui.
Quella che segue è la versione editata e lievemente remixata.

Il secondo disco degli Offlaga DiscoPax mi piace più del primo.
E dire che come tutti ero pronto a sorridere nel constatare l'impossibilità logica di dare un seguito a un disco come il loro primo.
Invece continua a piacermi quel modo che ha il cantante di raccontare le sue storie.
E mi piacciono le sue storie.
E' l'unico caso mi sia mai capitato di rimanere incollato ad ogni singola canzone fino all'ultimo secondo, attaccato ad ogni parola, attentissimo.
Curioso di capire come andrà a finire.
La musica poi non è per niente un riempitivo, non è una semplice colonna sonora per quelle storie.
Ne sottolinea i tratti fornendo la chiave di lettura.
Colonna sonora di una sceneggiatura complessa e per nulla casuale.
Come al minuto tre e trenta secondi di quella canzone che parla della Mambro e di Fioravanti, col racconto che improvvisamente si innervosisce, prende posizione e si indigna mentre la chitarra diventa cattiva.
Quelle parole alla fine: ...per evitare di confondere la sensibilità con l'eversione fascista e stragista stabiliremo dei limiti, definiamo quindi neosensibilismo il nostro modo di essere sensibili che in tutto si distacca dall'ambiguità di Francesca Mambro da cui ci dissociamo, anche per l'uso sconsiderato del vocabolario.....
E la chitarra si fa di nuovo quieta ed ammette la sconfitta.
Due a zero per loro.
Dentro al nuovo disco degli Offlaga ci sono i Kraftwerk di Computer Love, gli Slowdive di Souvlaki, ci sono i Lali Puna e i My Bloody Valentine e anche i Tuxedomoon, per quello che ci ho sentito io.
E ci sono le parole di Max Collini, che srotola la sua personalissima Wikipedia di un tempo che non esiste più.
Quando si stava male ma forse si stava meglio.
Quando i partiti facevano i partiti, la federazione giovanile faceva la federazione giovanile, l'Arci l'Arci e i fonici i fonici.

Restando nel campo della moderna musica italiana cantata in italiano, per il mio gusto questo disco ha dato qualche chilometro di scarto alle celebratissime e pluripremiate canzoni da spiaggia deturpata.

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