martedì 6 maggio 2008

Sinfonie Estatiche (Chapter 4)

Il gruppo comincia a farsi conoscere anche nella sua versione live che, stante le peculiari caratteristiche della band, divengono veri e propri happening psichedelici in cui hanno pari peso ed importanza l'esecuzione delle canzoni, l'impiego di un caleidoscopico light show clamorosamente retrò e l'utilizzo di un volume assolutamente spropositato.
I musicisti suonano sempre seduti a terra su tappeti, abitudine che pare anch'essa riciclata dal passato ma che in realtà viene demistificata dall'ammissione di Sonic Boom: "Non ero praticamente in grado di suonare la chitarra, non conoscevo gli accordi e per me era molto più semplice rimanere a suonare seduto, riuscivo a concentrarmi meglio, questo fin quando non decisi di acquistare una vecchia Vox, aveva una forma tale da rendere impossibile suonarla rimanendo seduto".
Alla vigilia dell'uscita del secondo album Spacemen 3 si sono costruiti un discreto seguito trasversale tra seguaci dell'indie rock, reduci dell'era hippie e giovani punk in acido.
Ed il loro suono comincia a sua volta ad influenzare nuove band: "Quando uscì il primo singolo di Jesus and Mary Chain, quella stampa che sino ad allora ci aveva ignorato cominciò ad insinuare l'ipotesi che noi li stessimo copiando mentre semmai era vero il contrario visto che noi esistevamo da molto tempo prima. My Bloody Valentine cambiarono progressivamente il loro suono dopo averci conosciuto come spalla ad un nostro tour, per non parlare poi di Loop il cui cantante era un impiegato alla Glass nostro fan ed alla fine ha costruito una band con la sola idea di aggiungere un pò di pop alle nostre idee", ricorda amaramente Kember.
A poco più di un anno di distanza dal precedente esce il secondo disco.
The Perfect Prescription è un concept che descrive le varie fasi attraversate da un consumatore di droghe, con titoli come portami dall'altra parte, sinfonia dell'estasi, mi sento così bene, e la conclusione che invita alla chiamata di un dottore.
Se le tematiche sono le stesse quello che muta è il tentativo, pienamente riuscito, di affrancarsi dal peso delle influenze altrui pur mantenendo costante il desiderio di rendere omaggio ai maestri.
Difatti se è vero che si avverte ancora la necessità di celebrare un ode alla Street Hassle di Lou Reed, ad emergere è la qualità delle composizioni firmate dalla coppia Kember/Pierce, da cui affiorano melodie costruite con arrangiamenti trance ipnotici sui quali viene inserita una strumentazione molto più varia che in passato, utilizzata a scapito delle percussioni sottratte a buona parte del lavoro.
Assieme e forse più ancora del successivo Playing with Fire, la perfetta prescrizione è il capolavoro dei tre astronauti, con i dieci minuti della spaziale Ecstasy Symphony/Transparent Radiation costruita al sintetizzatore su di un unica nota di organo registrata e poi riproposta su otto piste separate, una di quelle canzoni che da l'impressione di poter durare in eterno girando sempre attorno a se stessa eppur rimanendo capace di non annoiare mai.
Il clima è generalmente rilassato ed affiorano richiami al gospel che saranno in seguito approfonditi, anche se l'inquietudine permane in zona, come dimostrano le versioni di Rollercoaster e Starship registrate in quello stesso periodo ed in seguito incluse nelle ristampe di Perfect Prescription.
Una fusione a freddo di Sun Ra, MC5 e 13th Floor Elevators immersi in una vasca di feedback.

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