lunedì 21 aprile 2008

Non Pensarci

Le coincidenze mi hanno sempre appassionato e anche un poco impressionato.
Ho sempre prestato grande attenzione all'incastrarsi degli eventi arrendendomi alla casualità di come certe situazioni si susseguissero perfettamente con un senso logico inequivocabile, e al tempo stesso cercando di interpretare segnali che mi sono sempre parsi evidentemente chiari quanto in realtà impossibili da decifrare.

Ad esempio l'altro giorno mentre pensavo ai Bauhaus mi è tornata in mente la Fonte dell'Oro.
La Fonte dell'Oro era un tabaccheria, ricevitoria e prevendita di biglietti situata nei meandri del sottopassaggio più centrale della città.
Quel sottopassaggio era un tempo sede di un grappolo di negozi tra i quali anche uno spaccio di dischi.
Poi ho idea che da quelle parti si spacciasse anche altro, ma ero troppo piccolo per capire esattamente cosa transitasse là sotto.
C'è stato un tempo in cui frequentavo spesso la Fonte dell'Oro.
Addirittura di certi concerti scoprivo la programmazione solamente transitando da quei paraggi.
Svoltavo l'angolo del corridoio centrale in galleria e lì in fondo stavano le locandine dei concerti, appuntate ad un espositore piantato in terra.

Negli ultimi anni non mi è mai capitato di pensare alla Fonte dell'Oro.
Del resto non avrei avuto alcun motivo particolare per ricordare quel posto.
E se lo avessi fatto sarei senz’altro giunto alla conclusione che la Fonte dell'Oro non esisteva più da tempi immemorabili.
Inghiottita dallo scorrere delle epoche.
Vomitata fuori da quel sottopassaggio poi ristrutturato e trasformato in qualcos'altro.

Sabato mattina, quasi all'ora di pranzo, vagavo in attesa nei paraggi del negozio Benetton di via Rizzoli.
Percorrendo via Fossalta, lì di fianco, la mia attenzione è finita su di un poster con il faccione di Francesco Guccini attaccato alla vetrina di un negozio.
Guccini è incredibile.
E' l'unico artista a mia memoria che utilizzi oggi gli stessi identici manifesti che utilizzava trent'anni fa per annunciare un proprio concerto.
Il manifesto è la copertina di Via Paolo Fabbri 43, quel disco dove c’è L'Avvelenata, la canzone che quando eravamo molto ma molto giovani adoravamo ascoltare a volume alto perché ci faceva sentire dei piccoli ribelli arrabbiati.
Un po’ come La Locomotiva.
Il manifesto attaccato ad un vetro in via Fossalta, mi informava che Guccini suonerà a Porretta il prossimo giugno, al campo sportivo.
Mentre pensavo a quanto sia piacevolmente avulso dal tempo un personaggio come Francesco Guccini, ho sollevato lo sguardo in cima a quella vetrina.
E' allora che ho visto l'insegna del negozio.
Fonte dell'Oro.
Quando si dice i casi della vita.
Le coincidenze.
E' da sabato che penso a quale segnale possa esserci dietro.
Non giungendo ad alcuna conclusione logica domenica pomeriggio ho preso e sono andato al cinema.
Ho visto il film di Zanasi, Non Pensarci.
A un certo punto tra una canzone dei Merci Miss Monroe, ed una dei Les Fauves, dopo il passaggio di Hot Gossip e Clap Your Hands Say Yeah, parte Agnese Dolce Agnese di Ivan Graziani.
Pare che in quel contesto non c’entri nulla ed invece ci sta’ benissimo.
Come del resto non c'entra nulla con quanto ho scritto qui sopra.
Ma le sinapsi si sa', sono un po' come le coincidenze.
Inspiegabili.

3 commenti:

chris ha detto...

continua a scrivere che io continuo a leggere

Lunarpunk ha detto...

bello il film. ma secondo te il Velvet all'inizio è quello di Rimini?

patrick bateman ha detto...

Chris, ci provo. Come sai ormai scrivo solo quando ne ho voglia e di quello che ho voglia.
Jack, non mi pare anche se il logo è quello giusto.