Staring at the Sea

Ci sono serate che partono da lontano.
Da due settimane di presenza annunciata e poi per mille motivi cancellata.
Serate che cominciano alle cinque del pomeriggio, con un vino bianco di quelli ruspanti in un giardino dentro una pineta che mette uno appresso all'altro mille ricordi.
Tutti belli.
Poi proseguono trasformandosi e stirandosi in anticipi di notti col sole che cala lento e tre giovanotti inglesi, di quelli che all'apparenza, per dirla a la Momo, si nutrono di birra e cocaina, un manager autista che pare la controfigura mancata di Phil Spector e una musica che infila una serie di scarti da uno dei dischi rock anni '70 dei Primal Scream.
La cena è solo Bombay Sapphire e tonic poi la pista è piena.
Passano My Awesome Mixtape, Matt and Kim, naturalmente Calvin Harris e un grappolo di classici.
Si può solo sorridere e alzare il bicchiere verso i ragazzi.
Doing it for the kids, sempre e comunque.
Ma ci sono volte in cui lo si fa ancora più volentieri, persone con cui si sta meglio, posti che ti fanno stare meglio, perchè in fondo sai sempre che laggiù, dietro i teli verdi e al buio della notte ci sta il mare.
Verso casa manca la voglia per fermarsi, aprire la valigia dei cd e scegliere qualcosa per il viaggio.
E allora è tutto un Radio Budrio, che vi assicuro si intercetta già dalle parti di Ravenna.
Nell'ora che mi occorre per arrivare a casa il pezzo migliore in programmazione è Bohemian Rhapsody dei Queen.
Passa che sono dalle parti di Castel San Pietro, alzo il volume al massimo e accenno un paio di strofe improvvisando le parole.
Gran bella serata.