Cause paradise is based on lies"
Paradise - The Stranglers da Feline (Epic, 1983)
Trovo che gli Stranglers siano un gruppo fortemente sottovalutato.
Certo tutti quelli dotati di un minimo, e dico un minimo, di gusto estetico, non potranno non considerare dischi come Rattus Norvegicus e No More Heroes tra i capisaldi del moderno intendere la musica rock.
E' il dopo che presenta qualche difficoltà di lettura ma che a mio avviso ci restituisce un grande gruppo pop, dotato di quella sana cattiveria che solo chi arriva dal basso e da lontano può avere tra le proprie corde.
Dischi come La Folie, The Men in Black e soprattutto Feline.
Dentro a Feline ci stanno almeno tre capolavori avvolti nella felpa di un suono sorprendentemente tranquillo e quasi cinematografico.
Uno di questi è proprio Paradise la cui frase di chiusura riportata qui in cima, all'epoca dell'uscita del disco ad un giovincello appena un attimo sopra l'età della patente, rimbalzava spesso in bocca.
A tanti anni di distanza resto ancora convinto di tre cose: Feline è un piccolo capolavoro, J.J. Burnel è il più adorabile bastardo mi sia mai capitato di conoscere e il paradiso continua a non esistere, come naturalmente purgatorio e inferno.
Però, siccome sono uno che si accontenta davvero con poco, mi piace anche pensare che una seppur remotissima possibilità potrebbe pure esserci, e che se il paradiso esistesse e semmai qualcuno avesse un domani l'insensata idea di farmi accedere a quel luogo, ecco il paradiso per me sarebbe molto simile al piccolo spazio che circoscrive l'area tra il Baretto e il canale che separa Marina di Ravenna da Marina Romea.
Lì davanti, in un giorno feriale qualunque, purchè soleggiato, tra la metà di aprile e la metà di giugno, in un orario compreso tra le 18,30 e le 20, seduto con i piedi appoggiati al muretto su cui trova spazio la ciotola di orrendi salatini assortiti, il sole che sbatte dritto contro gli occhiali da sole, un negroni stretto in mano, i migliori amici attorno e le petroliere est europee che ogni tanto proiettano giganteschi coni d'ombra sulla scena.
Naturalmente se fosse il paradiso chiederei gentilmente ai gestori del Baretto di sostituire nel lettore cd quel disco dei Dire Straits che da diversi anni tenta di rovinare la mia permanenza lì di fronte.
Ma siccome il paradiso non esiste ecco che un attimo fa trovo in rete questa frase: "Il Baretto a Marina di Ravenna tra qualche mese sarà demolito per la ristrutturazione di tutta la zona".
Gli Stranglers avevano ragione.
Tasto repeat, parte Midnight Summer Dream.
4 commenti:
Nooo!il baretto no, quanti bei ricordi..
ho conosciuto gli stranglers dopo aver visto "e morì con un felafel in mano".la canzone che apre il film è "golden brown". molto molto bella (come è molto bello l'intero disco "la folie"...).
ciao =)
che shock!!
non ne ero al corrente!!
ieri hai spaccato di brutto art!!
come al solito!
a presto per due ore non stop!!
se vai al baretto a notte fonda sentirai anche del fantastico rock e del metal leggero. direi che il paradiso non esiste ma direi anche che prima di parlare bisogna essere sicuri di conoscere!
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