Allora, pare che il signor Morrissey apra i concerti con Panic e giù legioni di bloggers a smoccolare sui bei tempi andati (ovvero quando, nella migliore delle ipotesi, avevano tra i 2 ed i 4 anni). Premesso che Panic, anche all’epoca, altro non fu che un grazioso singoletto, alla stregua di una ask o di una girlfriend in a coma (tutt’altra storia What difference does it make, this charming man ma anche Shakespeare’s Sister) il problema è che per gustarsi la sopracitata o, con maggiore soddisfazione, una How Soon Is Now o una Still Ill, il Nostro ci propina decine di melensaggini da i suoi due ultimi (e qui mi sforzo di trovare un vocabolo gentile) sopportabili lavori. Oggi, nel gran casino che regna sovrano tra la mia memorabilia musicale, ho trovato un paio di paginette scritte a penna, strette strette che forse sono pertinenti al tema e che qui vi riassumo.
Settembre 83. Venne a trovarmi Pat, dal nord. Subito ci fiondammo da disfunzioni e con la scusa di regali di compleanni arretrati mi regalo' un disco di un gruppo mai sentito con un tipaccio a torso nudo in copertina. Ho letto strane cose su di loro sul Melody Maker, ha proclamato. (Come la storia mi ha poi insegnato Pat è sempre stato un po’ più avanti, non tanto, diciamo mezzo passo, ma sempre avanti a me come gusti musicali. Non so come mai lui ha quasi sempre percepito prima l’importanza di una band. Oh, intendiamoci, io poi ci arrivavo...ma con calma. Jesus And Mary Chain? Dai ma che casino fanno? Sì non male questi Pavement ma i Seam mi sembrano di un’altra categoria.., Out Of Time o Nevermind? Out Of Time!)
Torniamo al vinile con scritto sopra The Smiths, la prima cosa che c’era sopra si chiamava Reel Around The Fountain ed ancora oggi a distanza di 22 anni mi ricordo ancora perfettamente l’effetto che mi fece. Questa musica è “mia” parla con me e di me. Scoprii poi in seguito che questo effetto l’aveva fatto a milioni di altre persone ma poco importa.
Fast forward: 14/5/1984. La notizia si è propagata in pochi giorni The Smiths al tenda strisce di via Cristoforo Colombo. Leggenda vuole che chiacchierando il manager chiese a Morrissey (mai amato quelli che lo chiamano Moz) c’e’ un day out dove ti piacerebbe suonare? Rome, I guess. Prevendita a Radio Città Futura. Chissà quanti saremo? Pieno come un uovo. Non state a chiedermi per filo e per segno come fu. La mia memoria procede per flash, un po’ per il tempo trascorso ma soprattutto perché quando ti trovi al cospetto di qualcosa di così emozionante la testa ti si annebbia e ricordi più quello che hai provato di quello che lo ha provocato. Urla/Pianti/Invasioni di palco continue/Fiori dappertutto/Camicia aperta/quel continuo mimare un autopenetrazione col microfono/quella danza spastica e irresistibile/brandelli di camicia/quella voce/sguardi smarriti fuori sull’asfalto/What difference does it make...it makes none but now you’ve gone and And your prejudice won't keep you warm tonight.
Perciò se questo signorotto grassoccio di mezza età che si spaccia per quel giovane poeta punk ripassa da queste parti e attacca Panic annuite pure con la testa ma risparmiate le lacrime. In qualche momento morto, non mancheranno ve lo assicuro, fatevi piuttosto un giretto al bar e consolate il tipo che con l’ennesima birra in mano si sta maledicendo per non essere rimasto a casa. Se siete particolarmente convincenti il prossimo giro lo offro io.
Settembre 83. Venne a trovarmi Pat, dal nord. Subito ci fiondammo da disfunzioni e con la scusa di regali di compleanni arretrati mi regalo' un disco di un gruppo mai sentito con un tipaccio a torso nudo in copertina. Ho letto strane cose su di loro sul Melody Maker, ha proclamato. (Come la storia mi ha poi insegnato Pat è sempre stato un po’ più avanti, non tanto, diciamo mezzo passo, ma sempre avanti a me come gusti musicali. Non so come mai lui ha quasi sempre percepito prima l’importanza di una band. Oh, intendiamoci, io poi ci arrivavo...ma con calma. Jesus And Mary Chain? Dai ma che casino fanno? Sì non male questi Pavement ma i Seam mi sembrano di un’altra categoria.., Out Of Time o Nevermind? Out Of Time!)
Torniamo al vinile con scritto sopra The Smiths, la prima cosa che c’era sopra si chiamava Reel Around The Fountain ed ancora oggi a distanza di 22 anni mi ricordo ancora perfettamente l’effetto che mi fece. Questa musica è “mia” parla con me e di me. Scoprii poi in seguito che questo effetto l’aveva fatto a milioni di altre persone ma poco importa.
Fast forward: 14/5/1984. La notizia si è propagata in pochi giorni The Smiths al tenda strisce di via Cristoforo Colombo. Leggenda vuole che chiacchierando il manager chiese a Morrissey (mai amato quelli che lo chiamano Moz) c’e’ un day out dove ti piacerebbe suonare? Rome, I guess. Prevendita a Radio Città Futura. Chissà quanti saremo? Pieno come un uovo. Non state a chiedermi per filo e per segno come fu. La mia memoria procede per flash, un po’ per il tempo trascorso ma soprattutto perché quando ti trovi al cospetto di qualcosa di così emozionante la testa ti si annebbia e ricordi più quello che hai provato di quello che lo ha provocato. Urla/Pianti/Invasioni di palco continue/Fiori dappertutto/Camicia aperta/quel continuo mimare un autopenetrazione col microfono/quella danza spastica e irresistibile/brandelli di camicia/quella voce/sguardi smarriti fuori sull’asfalto/What difference does it make...it makes none but now you’ve gone and And your prejudice won't keep you warm tonight.
Perciò se questo signorotto grassoccio di mezza età che si spaccia per quel giovane poeta punk ripassa da queste parti e attacca Panic annuite pure con la testa ma risparmiate le lacrime. In qualche momento morto, non mancheranno ve lo assicuro, fatevi piuttosto un giretto al bar e consolate il tipo che con l’ennesima birra in mano si sta maledicendo per non essere rimasto a casa. Se siete particolarmente convincenti il prossimo giro lo offro io.
2 commenti:
già in ferie?!
onorato di postare il primo commento.
avanti così
oh, chris.
l'onore è nostro.
e le ferie sono finite, ma tu già sai.
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