martedì 26 maggio 2009

Waiting for the Date part 2


...Pains of Being Pure at Heart, un nome su cui investire speranze per il futuro dell’indie rock.
La citazione del passato sposata dalla capacità ci indovinare le canzoni giuste ed un invidiabile verve giovanile trovano sbocco nel loro ultimo singolo Everything With You, sette pollici in vinile blu pubblicato dai tipi di Slumberland, promettente anteprima di un album in uscita al principio del nuovo anno.
(Arturo Compagnoni, Privè Rumore # 202 - Novembre 2008, pag.81)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non so. Mi lasciano un po' freddo. Anche le Vivian Girls. Ecco, "Everything With You" (la canzone) mi emoziona abbastanza ma anche se ho acquistato gli album di entrambi non è che li ascolti poi così spesso. E' che invecchiando ho scoperto che se non provo almeno un po' di affetto per il musicista la musica non mi entra. E non riesco ad affezionarmi né alle Vivian né ai Pains.

Anonimo ha detto...

Scusa l'off topic ma il tuo indirizzo mail che avevo (quello fastweb) sembra non esistere più.

Riporto qui in forma condensata. Puoi anche cancellare dopo aver letto.

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Ho avuto la tentazione di mandarti gli emmepitre. Ma non è così che si uccide la musica? (E no, non intendo economicamente).

Vedi tu se te la senti:

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Io nonostante tutto ho esitato, anche se solo per un momento. My Dark Places mi piace molto, davvero, ma nel complesso qualcosa non mi torna. Lasciamo perdere Are We Nearly There Yet. Anche The Good Anarchist mi aveva lasciato un po' di amaro in bocca.

Ma questi due fanno entrare il mio cuore in risonanza come non lo sentivo da tempo. Solo uno dei quattro lati è una cagata (ma nel contesto non stona neanche troppo, se lo si lascia per ultimo).

Li ho ascoltati a rotazione tutta la sera. Prima dal vinile. Poi dagli MP3 che mi son fatto per portarmeli dietro. Ad un certo punto, senza accorgermene, ho tolto il loop sicchè alla fine di "Funny He Never Married" è partita "Stop And Smell The Roses". E non ho sentito alcuno stacco. Qualcosa vorrà dire.

Non nego che il cantato sgangherato all'inizio mi abbia un po' spiazzato (ci sono abituato dal vivo, non su disco) ma non ci ho messo molto a smettere di notarlo.

Per me è un piccolo evento.

Anonimo fan dei TVPs.

Anonimo ha detto...

Malefici link tagliati. Copia i tre pezzi su una riga unica:

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patrick bateman ha detto...

Anonimo 1: sono daccordo sul fatto che non provando "almeno un po' di affetto per il musicista" la musica faccia fatica ad entrare. Ma ritengo che questo faccia parte di un discorso più ampio, da non relegare ad una questione di età.
Al di là di (pochissimi) gruppi e dischi indiscutibili per me l'eccellenza è sempre stata (anche) una questione di pelle, se vogliamo diciamo di stile.
Anzi chiamiamola attitudine e tagliamo la testa al toro.

Anonimo 2: intanto l'indirizzo, 7638@iperbole.bologna.it
Già conoscevo i pezzi dei TVP.
Concordo su tutto.
Avrei voluto scrivere di nuovo dei TVP dopo aver conosciuto (finalmente!) l'uomo pochi mesi addietro e dopo aver letto in giro le recensioni dei live italiani che parlavano di cose che a me non interessavano per nulla mancando il punto.
Così come mi piacerebbe far capire, a chi ha ancora la pazienza di ascoltarmi, che la faccenda degli emmepitre ha per me poco a che vedere con l'economia e il futuro della musica, ma ha molto ha a che fare con le modalità con cui alla musica ci si appassiona.
Però sono un pò stanco e allora mi limito a riciclare.