L'unica playlist probabile è quella che mette in ordine le sensazioni del momento.
Quella che porta una data di scadenza scritta sopra, possibilmente molto a breve termine.
Un giorno, una settimana o al massimo un mese.
Dovessi scegliere un nome, uno solo, probabilmente farei quello dei Velvet Underground.
Al di là di questi il ventaglio delle mie preferenze e' un infinita sequenza di gruppi e solisti che orbitano nell'universo musicale del passato e del presente, con una finestra stabilmente spalancata sul futuro.
Gente che va, gente che viene.
Gente che ritorna, poi scompare, poi torna ancora.
In questa galassia ruota però stabilmente un triangolo.
Il triangolo è la figura geometrica più semplice in assoluto poiché tre è il numero dei segmenti necessari per delimitare una superficie chiusa.
A differenza degli altri poligoni dotati di quattro o più lati, il triangolo è una figura indeformabile, e al suo interno è sempre possibile iscrivere una circonferenza.
I tre lati del mio triangolo, inalterabile e solidissimo, sono tre gruppi fondamentali per la mia formazione e per la mia successiva evoluzione (o devoluzione a seconda dei punti di vista) di appassionato di musica.
Television Personalities, Pastels e Comet Gain.
Il cerchio iscritto all'interno è un quarto gruppo.
I Vaselines.
Scarso interesse alla tecnica, grande capacità di scovare melodie, testi che scavano il cuore.
Semplicità, sopratutto.
Punk suonato da chi di punk non ha nulla.
Il cinema francese in bianco e nero, gli angry young men e le rivoluzioni avviate in casa propria guardando se stessi riflessi nello specchio del bagno, Everett True, il proclama di chiusura della Sarah Records e il vinile largo sette pollici, Glasgow.
Cose così.
Sinceramente non me ne frega niente di come sarà il concerto dei Television Personalities domani sera al Bronson.
Ma proprio niente.
A me Dan Treacy non ha nulla da dimostrare.
Mi basta esserci.
Come mi bastava esserci a Reading nell’agosto del ’93, un viaggio al festival organizzato solo per vedere uno dei pochi concerti che i Pastels hanno avuto voglia di suonare.
E a Londra il 16 ottobre del 2003 per vedere David Feck e i suoi Comet Gain, e poi ancora a casa mia per due volte: marzo 2004 e capodanno del 2005, concerti memorabili solamente per me.
E quella volta che assieme a pochi amici nascondevo le lacrime mentre sul palco del Covo, piccolo come sempre ma troppo grande per lui, Eugene Kelly intonava quelle parole: Jesus don't want me for a sunbeam/ 'Cause sunbeams are not made like me/Don't expect me to cry/For all the reasons you had to die/Don't ever ask your love of me.
In attesa di vederlo ancora Eugene Kelly, assieme alla sua vecchia amica Frances McKee, tra qualche mese si spera, magari proprio tra le mura amiche di casa mia.
Finalmente i Vaselines.
E finalmente i Television Personalities.
La chiusura di un triangolo in attesa di metterci dentro il cerchio.
Per questo non mi importa come suonerà Dan Treacy.
E non mi interessa sapere con chi suonerà.
Se avrà al suo fianco giovani turnisti o vecchie glorie dell’indie pop amiche sue.
E alla fine non mi dispiacerà nemmeno se il suo set dimenticherà quelle canzoni che nel passato hanno fatto sì che io amassi così tanto certi dischi.
Non mi interessa nulla.
Devo solo esserci.
Voglio solo esserci.
Perché per me domani sera non si tratterà semplicemente di assistere ad un concerto.
Come un atto di fede, esserci significherà ribadire un identità.
Una volta di più.
Gente che va, gente che viene.
Gente che ritorna, poi scompare, poi torna ancora.
In questa galassia ruota però stabilmente un triangolo.
Il triangolo è la figura geometrica più semplice in assoluto poiché tre è il numero dei segmenti necessari per delimitare una superficie chiusa.
A differenza degli altri poligoni dotati di quattro o più lati, il triangolo è una figura indeformabile, e al suo interno è sempre possibile iscrivere una circonferenza.
I tre lati del mio triangolo, inalterabile e solidissimo, sono tre gruppi fondamentali per la mia formazione e per la mia successiva evoluzione (o devoluzione a seconda dei punti di vista) di appassionato di musica.
Television Personalities, Pastels e Comet Gain.
Il cerchio iscritto all'interno è un quarto gruppo.
I Vaselines.
Scarso interesse alla tecnica, grande capacità di scovare melodie, testi che scavano il cuore.
Semplicità, sopratutto.
Punk suonato da chi di punk non ha nulla.
Il cinema francese in bianco e nero, gli angry young men e le rivoluzioni avviate in casa propria guardando se stessi riflessi nello specchio del bagno, Everett True, il proclama di chiusura della Sarah Records e il vinile largo sette pollici, Glasgow.
Cose così.
Sinceramente non me ne frega niente di come sarà il concerto dei Television Personalities domani sera al Bronson.
Ma proprio niente.
A me Dan Treacy non ha nulla da dimostrare.
Mi basta esserci.
Come mi bastava esserci a Reading nell’agosto del ’93, un viaggio al festival organizzato solo per vedere uno dei pochi concerti che i Pastels hanno avuto voglia di suonare.
E a Londra il 16 ottobre del 2003 per vedere David Feck e i suoi Comet Gain, e poi ancora a casa mia per due volte: marzo 2004 e capodanno del 2005, concerti memorabili solamente per me.
E quella volta che assieme a pochi amici nascondevo le lacrime mentre sul palco del Covo, piccolo come sempre ma troppo grande per lui, Eugene Kelly intonava quelle parole: Jesus don't want me for a sunbeam/ 'Cause sunbeams are not made like me/Don't expect me to cry/For all the reasons you had to die/Don't ever ask your love of me.
In attesa di vederlo ancora Eugene Kelly, assieme alla sua vecchia amica Frances McKee, tra qualche mese si spera, magari proprio tra le mura amiche di casa mia.
Finalmente i Vaselines.
E finalmente i Television Personalities.
La chiusura di un triangolo in attesa di metterci dentro il cerchio.
Per questo non mi importa come suonerà Dan Treacy.
E non mi interessa sapere con chi suonerà.
Se avrà al suo fianco giovani turnisti o vecchie glorie dell’indie pop amiche sue.
E alla fine non mi dispiacerà nemmeno se il suo set dimenticherà quelle canzoni che nel passato hanno fatto sì che io amassi così tanto certi dischi.
Non mi interessa nulla.
Devo solo esserci.
Voglio solo esserci.
Perché per me domani sera non si tratterà semplicemente di assistere ad un concerto.
Come un atto di fede, esserci significherà ribadire un identità.
Una volta di più.
11 commenti:
ne sai a pacchi anche di geometria ;)
see ya tomorrow!
Ma lo sapevi che il piccolo bassista che suonava con i TV Personalities suona con gli Alternative TV..Sniffin Glue ti dice niente?
Me l'ha detto Dan Treacy quando si è messo a sfogliare con grande entusiasmo i cd che avevo con me, tra i quali c'era una copia di The Image Has Cracked.
Sniffin' Glue mi dice tutto, ho pagato tributo nel primo post di questo blog.
Lieto e onorato di ospitare da queste parti qualcuno che riesce ancora oggi a collegare i nomi di Alternative Tv, Mark Perry e Sniffin' Glue
venerdì facevo un pò fatica collegare..comunque l'altro giorno Lee (si chiama così) mi ha scritto che l'aveva appena chiamato Vic dei Subway Sect (e che era entusiasta del nuovo album)..
vado a leggermi il primo post..
Per questo post potrei considerarti un fratello. L'unica differenza è che negli anni TVPs e Comet Gain hanno sorpassato l'importanza dei VU nel mio piccolo mondo. Forse perché esistono ancora e possono rinnovare le mie emozioni. Attorno alla musica dei TVPs ha ruotato una fetta lunga ed importante della mia vita, tanto che ho dovuto prenderne un po' le distanze. L'amore che diventa dolore. Per della musica. Patetico o poetico? Broken Record Prayers è stato un piccolo grande evento nel mio mondo, nonostante avessi già quasi tutti i brani che raccoglie. Look at me now, I'm crying. Adesso spero solo che Dan dia un degno seguito a "My Dark Places". A proposito: lo sai che "Beautiful Despair" è la riscrittura di un inedito dei TVPs? Ecco qua l'originale, dal vivo in una versione del 1988 (ma la canzone risale all'87).
http://rapidshare.com/files/171472240/beautiful_despair.mp3.html
P.S.
Forse ti ricorderai, nel capodanno del 2005, il [inserire denigrativo a scelta] che ha raccolto l'invito di salire sul palco a cantare il coretto di "Movies". Ero io. Concerto memorabile anche per me.
art grande playlist con molte affinità
scusate l'off topic
Già, mi ricordo di te sul palco per Movies.
Grande serata.
Non sapevo della genesi di Beautiful Despair, vado a recuperarmi l'originale.
Jukka: avevo già letto la tua di playlist e in effetti ho trovato diersi punti in comune.
Da parte mia mi complimento per il recupero di Arthur Russell e condivido la tua riflessione sul "fermento attorno al mondo punk/noise ed affini" che forse prossimamente mi permetterò di riprendere da queste parti.
Sono convinto che l'album dei The Pains of Being Pure at Heart ti fara impazzire.
Love.
K
ps nel 93' ci incontrammo a Reading prima dei Pastels...
Ricordo, ricordo...e poi non eri tu che portasti i Pastels a Bari?
"I Pains of Being Pure at Heart sono il nome su cui investire speranze per il futuro dell'indie rock"
A. Compagnoni - Rumore # 202, pg.81
ma i pastels???
due o tre anni fa ospitammo a cavriago i tarwater. ronald lippok mi disse che era appena stato in scozia a registrare delle batterie per il nuovo disco dei pastels dicendomi che i pezzi erano fantastici-.....
ma quella roba non e' mai uscita.
sigh..
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