venerdì 7 settembre 2007

Strictly Personal

Chris, che è uno che le cose le sa vedere, mi aveva avvisato.
Qualche settimana fa, quando gli avevo anticipato la recensione del disco di My Awesome Mixtape mi aveva immediatamente avvertito di come quell'introduzione avrebbe creato problemi con qualche blogger.
Non mi pareva possibile, ma evidentemente mi sbagliavo.

Non mi interessa, nè in questa sede nè in altre, disquisire a distanza con persone che non conosco e che comunque esprimono opinioni in maniera appassionata e dunque comprensibilmente discutibile.
Alcune delle critiche portate a Rumore nel post sopra linkato sono peraltro senza dubbio condivisibili, ma Rumore pur essendo la rivista per cui scrivo da sempre, non è il MIO giornale, non decido io gli articoli che compaiono, né tantomeno i dischi del mese, quelli dell’anno, le copertine o le votazioni di quelli che non recensisco personalmente.
Dunque non mi interessa difenderlo anche se al suo interno trovo alcune cose che altrove mancano e dalla cui lettura traggo indubbio piacere (tipo il mytunes di Maurizio Blatto)

Invece il “seguire le mode”, nel senso di porre attenzione alle stesse, non mi dispiace affatto.
Personalmente trovo che quello che ruota attorno alla musica sia a volte interessante e degno di nota quanto la musica stessa.
Osservarlo prima e segnalarlo poi, ritengo sia cosa opportuna.
Dunque nessun problema circa hype e loro creazione da parte dei media, blog compresi.
Solo una constatazione, come qualcuno si è accorto, che dalle nostre parti le cose stanno funzionando in un certo modo.
Non c’è davvero niente di male, ma a me pare indiscutibile che certi blog musicali siano nel tempo diventati, volontariamente e non, una sorta di trend setter.
E da una constatazione del genere può sentirsi colpito (ed era proprio questo l’intento di quanto scritto nella recensione) solo chi si lamenta del trendismo di certa stampa (NME certo, ma anche Rumore) e poi si fa coinvolgere in fenomeni (qualunque essi siano) "pompati" dai blog.
L'unica frase scritta nel post che poteva portarmi ad un moto di nervosismo è stata immediatamente corretta (posso essere incompetente, noioso, antipatico ma certo non mestierante, se non altro per il fatto che il mio mestiere nella vita reale - quella dove in testa alle classifiche ci stanno Vasco Rossi e i Negramaro, mica i Lucksmiths e gli Okkervil River - è tutt’altro che quello di giornalista musicale).

In ogni caso volevo scrivere tre cose:
1) Ringraziare tutti quelli che sono intervenuti nei commenti.
Fa piacere avere conferma che tanti anni di parole spese in radio, ai bar di mille club e nelle prime file dei concerti, di carta imbrattata e dischi passati in radio e nei locali, non siano trascorsi invano.
2) Scusarmi con i My Awesome Mixtape per aver così poco parlato della loro musica nella recensione.
Ma qualcosa mi dice che a breve ci saranno altre occasioni per farlo.
Avete nel cassetto materiale che in futuro farà spendere elogi notevoli, e lo sapete.
3) Chris: quel post che tu sai prima o poi arriverà.
Come vedi ci sono motivi per scriverlo, ma ci sono altrettanti motivi per non farlo.

PS: questo post è strettamente personale, un pò come quel disco di Captain Beefheart, tanto per utilizzare una citazione da giornalista colto.
Per questo non esiste possibilità di commento.