mercoledì 18 luglio 2007

The Mix-Up

Il remix di una canzone rock è cosa delicata.
Ogni volta che qualche tizio si prende la briga di cimentarsi con la struttura di una delle nostre canzoni preferite decidendo che è giunto il momento di spedire la stessa al centro di una pista da ballo, vengono i brividi.
Eppure è sempre grande la curiosità di ascoltare cosa è stato combinato, così come la speranza di riuscire davvero ad ascoltare qualcosa di nuovo e commestibile da condividere con il pubblico del nostro club preferito.
C'è l'idea di poter rendere accettabili motivi che ci piacciono un sacco, ma che spesso e volentieri una volta messi alla prova del ballo si infrangono contro uno spezzatino di chitarre annoda gambe e si sbriciolano sotto bassi e batterie capaci di spedire fuori tempo anche il ballerino più volenteroso.
D'altra parte si insinua il timore di trovarsi al cospetto di stravolgimenti in chiave techno di armonie prima perfette per le nostre orecchie, o si infiltra la noia trasportata da esercizi di stile eleganti e raffinati ma che alla fine si dimostrano inutili alla prova del dance floor (cosa che succede regolarmente con i remix degli Hot Chip ad esempio).
Poi ci mettiamo del nostro pure noi, ottuso e poco fantasioso popolo dell'indie rock, così refrattario a sentire sconvolgere le nostre povere certezze, che alla fine preferiamo mollarci in pista al milionesimo passaggio di Boys Don't Cry piuttosto che arrenderci all'evidenza che un Andy Weatherall qualunque sia riuscito a rendere una canzone dei My Bloody Valentine molto migliore della versione originale.

Pensavo questo l'altro giorno mentre dallo stereo usciva il nuovo singolo dei Cribs rimescolato da quei burloni dei Cansei De Ser Sexy.
Niente di che, un lieve spostamento di ritmo, una ripetizione ossessiva del ritornello gancio e il gioco è fatto.
Funziona.
Che poi è forse quella l'unica maniera di rendere veramente commestibile il remix di un pezzo rock.
Pochi ritocchi, una spintarella alla sezione ritmica e il risultato è portato a casa.
A parte tutto, i tre remix fondamentali, quelli che tutti almeno una volta dovrebbero ascoltare e ballare sono:

Soon - My Bloody Valentine (Andy Weatherall remix)
Loaded - Primal Scream (Andy Weatherall remix di I'm Losing More Than I'll Ever Have)
Brimful of Asha - Cornershop (Norman Cook remix)

Li metto in valigia e me li porto tutti al mare, da domenica 22 luglio ci si vede all'Hana-Bi.

1 commento:

chris ha detto...

l'hana bi è caldo e pronto per il tuo arrivo