sabato 24 febbraio 2007

Nothing Compares 2 U


Non sono un tipo complicato.
Mi sono diplomato al Liceo Scientifico e poi laureato in Economia e Commercio.
Potrei dire di aver assorbito negli anni della mia formazione una educazione noiosamente medio borghese.
Non mi sono mai confrontato con i classici della letteratura.
Neanche per sbaglio.
Certo l'Eneide, la Divina Commedia e i Promessi Sposi, ma quelli li ho letti per lavoro, quando il mio lavoro era studiare, compito peraltro portato a termine con molta poca voglia e risultati mai particolarmente brillanti.
Ho letto Salinger perchè è impossibile ignorare Il Giovane Holden.
Non ho mai terminato un libro di Calvino, di Pavese, di Svevo, Levi e Bassani.
Giusto per rimanere in Italia e circoscrivere l’elenco al ‘900.

Anche con la musica ho faticato parecchio a costruirmi una cultura che oggi reputo appena accettabile.
Sono partito da Clash e Pistols e per lungo tempo ho pensato solo a guardare avanti senza mai preoccuparmi di girare lo sguardo indietro.
Poi ho scoperto i Velvet Undergound, e a quel punto ho cominciato a valutare il passato in maniera diversa.
Questo per dire che in fin dei conti ho sempre cercato di semplificare le cose senza sprofondare nei dettagli, evitando di scavare troppo a fondo alla ricerca di fonti che non conoscevo nè avevo voglia di cominciare a studiare.
In altre parole non sono mai stato in grado di decifrare quell'ipertesto personale a ciascuno di noi, che come un robusto filo rosso collega un pò tutte le cose, rendendo la nostra vita quello che in effetti è.

Ritengo ci siano concetti che stanno alla base del pensiero di ognuno.
Potremmo quasi dire che questi concetti sono pietre d'angolo della propria filosofia di vita, ammesso di averne una.
Ecco queste idee, questi modi di essere, sono tanto più semplici quanto è semplice lo strato culturale sul quale li abbiamo più o meno consapevolmente costruiti.
Per parlare di James Murphy, ad esempio, il nesso che a me viene in mente in maniera chiara, precisa ed inequivocabile, è quello con Nick Hornby ed Enrico Brizzi.
Perchè come alcune pagine dei due scrittori appena citati sono riuscite a descrivere in maniera perfetta, anzi più che perfetta direi quasi perfettamente coincidente con il mio pensiero, stati d'animo vissuti nel corso degli anni, così le canzoni scritte da James Murphy riescono a riprodurre esattamente quello che è stato ed è tuttora il mondo della musica considerato dal mio punto di vista.
Un calco tanto più stupefacente quanto in effetti distante dai miei ascolti abituali.
Voglio dire: tra i mei gruppi preferiti non ce n'è nemmeno uno che possa anche vagamente essere definito un gruppo dance.
E gli LCD Soundsystem sono prima di tutto un gruppo da ballo.
E' che il buon Murphy, come brillantemente sintetizzato nelle parole e nei suoni del singolo che ne segnò gli esordi, è uno di quelli che ha fatto esperienze molto simili alle mie, le ha elaborate senza per nulla stravolgerle e le ha sapute adattare con brillantezza suprema al millenio in cui da poco siamo entrati.
I'm losing my edge the kids are coming up from behind to the internet seekers, who can tell me every member of every good group from 1962-1978 to the art school brooklynites, in little jackets & borrowed nostalgia for the unremembered 80s, but i was there in 1974, for the first Suicide practices, in a loft in New York City.
I was the first guy playing Daft Punk to the rock kids,
I played it at CBGBs.
They all thought it was crazy but i'm losing my edge to better looking kids, with more ideas and more talent, and they're really, really nice.
Che dire di più?
Era già tutto qui, in queste parole e nel beat sintetico che le accompagnava.
James Murphy è uno che ha saputo rendere popolari, nel senso di POP, canzoni che citano Suicide e Fall, poi quelle canzoni le ha spedite con un poderoso calcio in culo nel bel mezzo dei migliori dance floor.
E noi, tutti noi, le abbiamo ballate fino a sfinirci.
Adesso arriva il suo secondo disco, ed è persino migliore del primo che già non era affatto male.
Ma di questo non ho alcuna voglia di parlare.
Ne leggerete ovunque.
Il mio mestiere l'ho fatto al solito qui, per il numero in edicola dal primo marzo.

Sound of Silver sarà nei negozi il 9 marzo.
Gli LCD Soundsystem suoneranno al Rolling Stone di Milano il 22 marzo.

1 commento:

Friends of Enemies ha detto...

hmmm...io ho sempre paragonato i Books al T.S. Eliott di The Wasteland...