mercoledì 20 dicembre 2006

Heart and Soul

Nel corso degli anni mi è capitato non so quante volte dover rispondere alla domanda: ma tu che musica ascolti?
Naturalmente il quesito presenta difficoltà quando non viene posto da addetti ai lavori, quelli che solo a nominare il termine couple-core capiscono al volo si sta parlando di Matt and Kim.
Sono tutti gli altri quelli difficili.
Quelli che nemmeno a citargli Smiths e Clash ne verrebbero mai a capo.
Figurarsi a raccontargli che il tuo gruppo della vita si chiamava Velvet Underground, quelli che la batteria la suonava una donna da in piedi.
Una risposta estremamente semplificata sarebbe raccontare che mi è capitato di essere dj al Covo la sera in cui i Franz Ferdinand suonarono per la prima volta a Bologna, davanti a 250 persone mentre altrettante erano tenute fuori dal prevedibile sold out.
Ma in realtà non è che a me i Franz Ferdinand piacciano un granchè, dunque la risposta sarebbe fuorviante.

Ora non che io sia un fanatico della citazione, ma nemmeno uno di quelli che si vergogna ad utilizzare parole altrui.
E non sono neppure un fanatico della parola inglese, che peraltro capisco molto meno di quanto mi piacerebbe.
E parlo ancor peggio.
Trovo solo che a volte ci sono cose che espresse in quella lingua rendono meglio l’idea.
Come i titoli dei post, ad esempio.
Probabilmente è solo una faccenda mia.
D’altra parte il 95% e forse più della musica che ascolto parla inglese.
A farla breve credo che quando qualcuno esprime un concetto in modo identico a quello che avrei utilizzato io se solo avessi avuto abbastanza fantasia per farlo, tanto vale usare pari pari le sue parole.
Anche se queste sono scritte in un altra lingua.
Perchè poi a tradurle si finisce sempre per perdere qualcosa.

Quello riportato qui, sotto la foto di Ian Svenonius, è uno stralcio della dichiarazione di intenti della Track and Field, etichetta indie londinese, che a sua volta sceglie di citare parole di Kevin Rowland dei (troppo dimenticati) Dexy's Midnight Runners.
E' una descrizione semplicemente perfetta per la musica che preferisco.
Non un genere particolare ma uno stato d’animo di chi suona, trasmesso poi di conseguenza a chi ascolta.
Sarò un tipo d’altri tempi, ma a me quello che è sempre importato sul serio è l’atteggiamento, quello che da giovani si definiva col termine attitudine, parola che usarla oggi ti piglierebbe per il culo anche l’ultimo blogger della fila.
PURE, WE LIKE TO THINK the MUSIC IS PURE AND HOPEFULLY HONEST.
Soul. It has soul. Soul's not a form, it's not a particular sound, and I am not going to try and explain it here. But soul's always pure and can only be HONEST. I am not talking specifically about 60's, 70's or 80's black American music, I am talking about soul as AN EMOTIONAL FORCE.
WHEN YOU HEAR THE RECORD DOES IT CONVINCE YOU THAT EVERYBODY INVOLVED IN THE MAKING OF THAT RECORD TRULY BELIEVES WHAT THEY'RE SAYING.
We are
entertainers.
But that doesn't mean we want to bullshit to get applause.
We want to reach everybody in the room.
WE WANT TO TAKE THE AUDIENCE UP, THEN DOWN, THEN UP.
WE'D LOVE TO MOVE YOU TO TEARS.
If that sounds corny, too bad.
According to this definition, Felt are a soul band, the mAKE-UP are a soul band, hell even the PASTELS are a soul band.
So if you want to know about ME, do yourself a favour, listen to the music of one of their records, and hear what a band sounds like that would love to move you to tears.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie mille per questo post, grazie mille per aver citato kevin rowland e grazie per aver detto qualcosa che tanto purtroppo, un sacco di gente non potrà nè vorrà capire mai.

patrick bateman ha detto...

grazie a te.
per aver letto e per aver capito.

20nd ha detto...

Grandi Dexy's :D