venerdì 8 settembre 2006

Modern Life Is Rubbish

C'è stata un epoca, diciamo dalla nostra nascita fino a circa quattro, cinque anni fa, in cui il trascorrere degli anni noi ragazzi lo misuravamo utilizzando a metro l’alternarsi delle uniche stagioni che ci interessavano.
Stagioni che peraltro finivano curiosamente con il coincidere quasi al millimetro, sovrapponendosi l'una all'altra.
E così il nostro anno non è mai cominciato con il primo giorno del mese di gennaio, né è mai terminato con la notte di San Silvestro.
L’unità di riferimento principale destinata a spuntare le settimane, era rappresentata dal campionato di calcio, il cui avvio solitamente postato a settembre inoltrato, coincideva con il primo squillo della campana scolastica, secondo parametro contabile dello scorrere del tempo. E l’attimo in cui abbandonavamo le scuse migliori per bigiare le aule, ricalcava quello in cui il football decideva su quali maglie cucire il triangolo a tre colori.
Dunque il nostro è sempre stato un anno composto approssimativamente da nove mesi, compressi tra la metà di settembre e quella di giugno.

Più o meno la stessa rotazione temporale dettata dal terzo strumento di misura: la stagione della musica.
I club alzavano la loro serranda a fine settembre per serrarla alla fine di maggio.
Rispettando i tempi delle care vecchie trasmissioni radiofoniche delle emittenti locali, anch’esse compartimentate da inizio autunno a fine primavera.
Prima e dopo un nulla confermato dalla assoluta latitanza di uscite discografiche, e scheggiato da saltuarie comparsate alle feste dell'unità sparpagliate per la penisola.

Ora questi equilibri sono stati completamente alterati.
Il football ha deciso che è meglio (correggo: più fruttuoso economicamente) non interrompere l'emozione, infestando l'etere televisivo con interessantissimi tornei estivi marchiati da storiche birre, preliminari di Coppa Campioni (ah, si: champions league) e amichevoli di un lusso simile a quello suggerito da un sedile di pelle montato come optional su una Fiat Panda. Come non bastasse ha cominciato a tediare massaie e tifosi con processi e ricorsi, tanto per aumentare l'incertezza sui tempi di ripresa dei campionati, gettando di conseguenza ombre ancor più scure, definitive quasi, sulle nostre antiche certezze.
Quanto alla musica i grandi festival europei, un tempo spericolate avventure riservate a pochi eletti incoscienti come il mio vecchio amico Tyler - che sul tema avrebbe certi raccontini vintage niente male - oggi sono frequentati quanto e come il Bar Rossoblù di Quarto Inferiore all'ora dell'aperitivo.
E qualcuno ha pensato bene di allestirne pure dalle nostre parti.
Inutili e noiosi.
I festival intendo, che di bar dove fregarsi il fegato invece non ce né mai abbastanza.
Mai smettere di ballare, minimo un concerto a settimana anche ad agosto, dischi che continuano a ruotare nel nostro ipod con un turn over degno della rosa di giocatori che hanno indossato la maglia dell’Inter nell’ultimo decennio.
Niente più soluzioni di continuità.
Niente più vacanze trimestrali.

Rimane la scuola.
Ma perché torni ad impostare i nostri ritmi dovremmo aspettare di comperare cartella e astuccio ai nostri figli.
Cosa che peraltro comincerà ad accadere tra un attimo.
Il che significa che non siamo più ragazzi, in effetti.
Come diceva Damon: Modern Life Is Rubbish.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

condivido. una certa frequenza universitaria mi ha lasciato ancora una patina di quelle scadenze. oltre a falciarmi le estati...è chiaro. e i blur potrebbero starci bene in questo settembre neanche tanto timidamente inoltrato.

Anonimo ha detto...

Hi people
I do not know what to give for Christmas of the to friends, advise something ....

Anonimo ha detto...

Hello. Good day
Who listens to what music?
I Love songs Justin Timberlake and Paris Hilton

Anonimo ha detto...

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