martedì 5 febbraio 2008

Special Edition

Perdonate l’ingenuità, ma io continuo a restare convinto che una delle maniere per invogliare (in minima parte? può darsi, comunque meglio che niente) la gente a tornare ad acquistare cd sia quella di offrire qualcosa in più, qualcosa che non si può ottenere senza spendere un soldo accendendo un computer, magari senza gravare sul portafoglio dell’acquirente con questa offerta diciamo così, integrativa.
L’ho già scritto e lo ripeto prendendo ad esempio i miei tre acquisti di oggi:
-Sons and DaughtersThis Gift”, edizione speciale con allegato un secondo cd registrato dal vivo, venduto alla modica cifra di 12 euro e 90 centesimi;
-Xiu XiuWomen as Lovers” edizione speciale con allegato un dvd di canzoni registrate dal vivo, non meglio precisati short films e foto, 16 euro e 50 centesimi;
-Vampire WeekendVampire Weekend”, questa volta semplice cd infilato comunque in una sovra copertina di cartone, altri 16 euro e 50 centesimi.
Resta fermo il fatto indiscutibile che per vendere dischi occorre produrre bei dischi, certo.
Ed è anche vero che quasi certamente nemmeno mi prenderò la briga di ascoltare il live dei Sons and Daughters (magari ne avessi il tempo, ma se avessi tempo lo spenderei probabilmente per fare qualcun’altra delle mille cose che restano fuori dalle mie giornate) e chissà se mai troverò la forza di inserire nel lettore il dvd di Xiu Xiu, chè ho ancora in arretrato decine di film da recuperare prima.
E’ solo l’idea di possedere qualcosa in via esclusiva, una copertina particolare, un edizione limitata (anche solo immaginaria, che al giorno d’oggi limitare una stampa a diecimila copie o anche meno non è che significhi poi granchè).
E forse, a pensarci bene, tutto questo non significa molto.
Però quando mi fermo a pensare al fatto di essermi lasciato sfuggire in gioventù tanti dischi (all’epoca in vinile) che per me hanno significato molto per il semplice fatto di considerare ad essi sostitutiva la copia su cassetta che qualche amico mi passava, ecco quando penso a questo e vedo foto come questa, un po’ mi dispiace.
Anzi a dire il vero questa faccenda mi secca un bel po’.
Ma naturalmente questo dipende solo dal fatto che a certe cose proprio non riesco ad adeguarmi.

2 commenti:

Il Capo dei Limoni ha detto...

carissimo hai davvero ragionissima, io ad esempio sono un fan della roba della stones throw e della quannum, che sono due etichette blck fichissime (suppongo tu lo sappia già, é per chi legge queste cose che lo dico) e la loro particolarità é quella di avere un impacchattemento straordinario, grafiche che sono opere d'arte come del resto la rivista di superfly di questo mese testimonia... ma purtroppo nella mia città é sparito anche l'ultimo baluardo dj mix per ricercare materiale figo, e quindi ora si deve scaricare a go go o pigliare tutto per corrispondenza, e credimi c'é meno fascino a ordinare qualcosa che nn sei sicuro se arriverà mai a casa tua... tu usi gli originali e anche i vinili durante i tuoi set, insomma, una piccola manna dal cielo in questo fiorire di selecters armati di mp3... grande, spero di poter vedere ancora un tuo set, saluti da jon, che era quello che ti definì "quello rasato"... ma che fine ha fatto max aka bentivoglio? ciaooo!

diego ha detto...

vero vero. Gli esempi sono tanti, per citarne qualcuno recente:

- l'ultimo degli Okkervil River nella versione cd deluxe (limitato a 1500 copie) con incluso un secondo cd contenente i 'solo demos' di Will Sheff che non sono niente male. Acquistato allo stesso prezzo della versione normale.

- i vinili degli Shellac che, allo stesso prezzo, contengono anche il cd.

- Le meravigliose confezioni della Constellation records...


ps: guardare quelle foto di Punck può nuocere alla salute!