lunedì 5 marzo 2007

50th


“And when she talked about the fall, I thought she talked about Mark E. Smith”
(Jens Lekman – Maple Leaves)

Ci sono giorni, come oggi ad esempio, in cui sono stanco.
Molto stanco.
In quei giorni guardo uno foto di quest'uomo.
Esamino le rughe, solchi sulla pelle come fossero cicatrici, una per ogni volta che si è andati oltre.
E sono proprio tante le pieghe della pelle sul viso di quest'uomo.
Sembra molto stanco, quasi quanto me in queste ultime settimane.
Allora appoggio sul piatto un vinile dei Fall, non uno qualunque.
Perché dischi dei Fall ce ne sono di belli, belli davvero, come l'ultmo Reformation! Post TLC, ma anche di brutti, brutti forte.
Mi verso tre dita di rhum in un bicchiere di quelli tondi con la base bella larga, e mi siedo al centro del divano.
Ascolto la voce che esce dalle casse, la voce di quest’uomo.
Stracciata, svogliatissima, incazzata, cattiva.
E penso che tra la mia età e la sua c'è una differenza di sette anni.
Il che significa che quando lui mollerà il colpo io avrò ancora un margine di ottantaquattro mesi, vale a dire duemilacinquecentocinquantacinque giorni.
Che non sono pochi.
E allora mi sento più tranquillo.
Mi posso prendere tutto il tempo che serve per gustare quelle tre dita di rhum che galleggiano nel bicchiere e aspettare che doppiato l'ultimo solco del vinile la puntina si stacchi da sola dalla plastica del disco.
Riposarmi un attimo e poi ripartire.
Anche per questo grazie di esistere, mister Mark Edward Smith.
E buon compleanno.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Un link omaggio a tema: http://xrrf.blogspot.com/2007/03/you-ah-tube-and-music-mark-e-smith.html

mr.crown ha detto...

una prospettiva interessante