mercoledì 27 maggio 2009

Waiting for the Date part 3


The Pains of Being Pure at Heart
The Pains of Being Pure at Heart
(Fortuna Pop/Slumberland)
Entusiasmarsi per un disco d’esordio di una piccola band è pericoloso.
Puoi star certo che presto o tardi qualcuno si presenterà alla porta per biasimare la tua imprudenza
Eppure a volte non se ne può fare a meno.
Come in questo caso, quando il presentimento è quello di trovarsi al cospetto di uno di quei gruppi forse di nicchia ma certamente capaci di ritagliarsi un ruolo destinato a rimanere nel tempo quale punto di riferimento per molti.
Un gruppo di teenager con un urgenza adatta alla loro età eppure capaci di appassionare anche quei genitori – i pochi ancor’oggi cerebralmente attivi – cresciuti un quarto di secolo addietro con la colonna sonora della drum machine di Darklands e i singoli di Close Lobsters e Wolfhounds.
Dieci canzoni perfette in tutto e per tutto per spegnere a mazzate il computer, cercare il sole, stappare una gazzosa e precipitarsi fuori.
A cantare e ballare.

(Arturo Compgnoni, Rumore # 205 - Febbraio 2009, pag. 84)

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